PILLOLA DI SAGGEZZA:

la favola del cervo e del ragno

 

Hai piedi di un'alta montagna rocciosa vi era un bosco pieno di imponenti querce, abeti slanciati verso l'alto e rigogliosi faggi. Vi viveva ogni genere di animali: rapaci, passeri, pettirossi, picchi, scoiattoli, caprioli, orsi, marmotte. Ma ce n'era uno che era al di sopra di tutti gli altri per forza e bellezza, il cervo. La sua figura si stagliava maestosa tra gli alberi e le sue corna incutevano timore davanti agli altri abitanti del bosco, come dei sudditi quando passa il loro re. La sua forma era perfetta, era il cervo più bello del mondo.

Nello stesso luogo viveva ...un ragnetto. Era brutto, scuro, sgraziato e peloso e nessuno faceva caso a lui, un insignificante esserino che si rintanava in un faggio, tessendo ragnatele tutto il giorno.

Il grandioso cervo a volte andava a riposarsi sotto le fronde di questo albero, godendo del venticello fresco che lì soffiava. Ma un giorno, proprio quando stava per prendere sonno, sentì uno strano prurito sulla testa. Era il ragno, che, scambiando le frastagliate corna per rami del suo albero, stava costruendo la sua ennesima ragnatela. Il cervo scosse il capo, scagliò il piccolo aracnide a terra e lo rimproverò aspramente: "Vergognati! Riservare un simile trattamento al re degli animali! Vattene via e non farti più vedere! Sei un essere ripugnante e per giunta inutile, sai solo tessere ragnatele tra i rami dei faggi!". Il ragnetto così, mestamente, se ne tornò sull'albero. Dopo questo avvenimento, la vita nel bosco continuò a scorrere tranquilla. Il cervo però non attirò solo animali per la sua bellezza.

Un brutto giorno, un cacciatore venuto nel bosco lo prese di mira e cominciò ad inseguirlo. Il cervo era spaventato a morte e correva all'impazzata, ma l'uomo era sempre più vicino. Così l'animale si nascose in un interstizio buio nella roccia di una parete del monte.

Il cacciatore iniziò a guardare in tutte le fessure e prima o poi avrebbe stanato il cervo. Casualmente, però, proprio in quel momento, il ragno si trovava lì e aveva visto la scena. Così svelto svelto, tessé una ragnatela che scendeva sull'entrata della piccola grotta come una tenda. L'uomo per un attimo si soffermò davanti alla fessura nella roccia, ma non vi entrò, pensando che l'animale, se fosse entrato, avrebbe rotto la ragnatela, quindi passò oltre. Il cervo era salvo.

Quando il cacciatore andò via, il cervo uscì dalla grotta, fu grato al ragno di ciò che aveva fatto per lui e si pentì di quello che gli aveva detto.

MORALE

Non conta tanto l'aspetto esteriore

quanto quello che c'è nel cuore.  

La ricchezze che il Signore ha donato a ogni suo figlio, non appaiono all'esterno di ogni uomo. E' importante invece avere nel cuore Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timor di Dio, come dicono le Sacre Scritture. Anche Gesù molte volte si è scagliato contro questo peccato, chiamato ipocrisia, definendo quelli che lo commettevano delle tombe vistose e ben decorate, ma che all'interno contengono solo putridume.

                                                                                                                                                        Giorgio

[PILLOLA DI SAGGEZZA: la favola del cervo e del ragno  -  Inserita il 19/06/2013]

 

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